Diritto del Lavoro – tutele

Diritto del Lavoro. Studio Viano Pagliero di Chivasso

Diritto Del Lavoro

Lo Studio Legale Viano Pagliero di Chivasso rappresenta un punto di riferimento solido e competente per privati e aziende che necessitano di assistenza legale qualificata, con una particolare attenzione al complesso e delicato ambito del diritto del lavoro. In questo contesto, lo studio offre un'analisi approfondita per i licenziamenti ritenuti illegittimi, definendo le strategie più adatte a proteggere i diritti del lavoratore con l'obiettivo di ottenere la  reintegrazione  o un equo risarcimento, dalla valutazione iniziale fino al conseguimento finale.

Inoltre, lo studio si impegna con determinazione nel recupero del TFR e delle mensilità non pagate, assicurando che i lavoratori ricevano quanto spetta loro. Infine, assiste i lavoratori nel riconoscimento delle differenze retributive derivanti da disparità salariali o da errate applicazioni contrattuali.

Proprio per la sua competenza specifica nel diritto del lavoro e nelle cause di lavoro, lo Studio Legale Viano Pagliero è in grado di gestire con professionalità e dedizione ricorsi per licenziamento, problematiche legate a stipendi non pagati, contestazioni disciplinari, situazioni di mobbing e ogni tipo di vertenza di lavoro.

Diritto Del Lavoro

Impugnazione licenziamento, assistenza per reintegrazione e risarcimento danni / Recupero TFR e mensilità non corrisposte / Riconoscimento differenze retributive

Domande Frequenti

In Italia, il licenziamento di un lavoratore è possibile solo in presenza di giusta causa o di giustificato motivo. La legge (in particolare l'articolo 3 della Legge n. 604/1966 e l'articolo 1 della Legge n. 91/1953 per i dirigenti) disciplina rigorosamente le ipotesi in cui il datore di lavoro può interrompere unilateralmente il rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Per i contratti a tempo determinato, il licenziamento prima della scadenza è ammesso solo per giusta causa.

Analizziamo nel dettaglio le diverse motivazioni:

Licenziamento per Giusta Causa (articolo 2119 del Codice Civile):

Si verifica quando si presenta una causa che non consenta la prosecuzione, nemmeno provvisoria, del rapporto di lavoro. Si tratta di un inadempimento talmente grave del lavoratore da ledere irrimediabilmente il vincolo fiduciario con il datore di lavoro. Alcuni esempi tipici di giusta causa (che vanno sempre valutati nel contesto specifico) possono includere:

  • Gravi atti di insubordinazione o di indisciplina
  • Furto o appropriazione indebita di beni aziendali.
  • Grave danneggiamento volontario di beni aziendali.
  • Rivelazione di segreti aziendali.
  • Svolgimento di attività lavorativa in concorrenza con l'azienda durante il rapporto di lavoro (senza autorizzazione).
  • Condotte illecite gravi al di fuori dell'ambito lavorativo che ledono l'immagine dell'azienda o il rapporto fiduciario.
  • False attestazioni o certificazioni (ad esempio, false malattie).

In caso di licenziamento per giusta causa, il lavoratore non ha diritto al preavviso.

Licenziamento per Giustificato Motivo (articolo 3 della Legge n. 604/1966):

Si distingue in:

Giustificato Motivo Soggettivo: Riguarda un inadempimento del lavoratore, ma di gravità inferiore rispetto alla giusta causa, tale da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro. Esempi possono essere:

  • Scarso rendimento protratto nel tempo,
  • Assenze ingiustificate reiterate
  • Violazione degli obblighi contrattuali
  • Comportamenti scorretti verso colleghi o clienti

Nel caso di licenziamento per giustificato motivo soggettivo, il lavoratore ha diritto al preavviso (o all'indennità sostitutiva).

Giustificato Motivo Oggettivo: Riguarda ragioni inerenti all'attività produttiva, all'organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa, che rendono impossibile o antieconomica la prosecuzione del rapporto di lavoro. Esempi possono essere:  

  • Soppressione del posto di lavoro
  • Crisi economica aziendale
  • Introduzione di nuove tecnologie o processi produttivi
  • Ristrutturazione aziendale

Anche in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il lavoratore ha diritto al preavviso (o all'indennità sostitutiva). La legge prevede inoltre specifici obblighi di repechage, ovvero il datore di lavoro, prima di licenziare per giustificato motivo oggettivo, ha l'obbligo di verificare se il lavoratore può essere utilmente ricollocato in altre posizioni di lavoro equivalenti o anche inferiori (con il consenso del lavoratore) presenti in azienda.

Quando il licenziamento è impugnabile?

Un licenziamento è contestabile qualora il datore di lavoro non abbia rispettato la legge, il contratto collettivo o i principi di buona fede. Ciò si verifica in presenza di vizi di forma, come la mancanza di comunicazione scritta o la genericità dei motivi nel licenziamento per giustificato motivo oggettivo. È altresì impugnabile per vizi di sostanza, ovvero in assenza di una valida giusta causa o di un giustificato motivo (soggettivo o oggettivo, che nel secondo caso implica anche la verifica del repechage). Ulteriori motivi di impugnazione includono la natura illecita o discriminatoria del licenziamento, la violazione di specifiche norme o tutele per particolari categorie di lavoratori, il mancato rispetto delle procedure previste dal contratto collettivo e la contrarietà ai principi di buona fede e correttezza, includendo anche situazioni estreme di mobbing. In tali circostanze, è cruciale rivolgersi rapidamente a un avvocato del lavoro entro i termini di decadenza per valutare la situazione e intraprendere le azioni legali opportune. Lo Studio Legale Viano Pagliero offre assistenza in questi casi.