La querela e la denuncia sono entrambe modalità attraverso le quali si porta a conoscenza dell'Autorità Giudiziaria la commissione di un reato, ma presentano differenze fondamentali:
Denuncia:
Può presentarla chiunque abbia notizia di un reato perseguibile d'ufficio. Non è necessario essere la vittima del reato. Anche un semplice cittadino che assiste a un furto, ad esempio, può sporgere denuncia.
Riguarda i reati perseguibili d'ufficio. Si tratta di quei reati che lo Stato considera particolarmente gravi e per i quali l'azione penale viene esercitata dal Pubblico Ministero anche in assenza di una specifica richiesta della vittima (ad esempio, omicidio, rapina, spaccio di droga).
Generalmente non ci sono termini specifici per la presentazione della denuncia. Tuttavia, è consigliabile presentarla il prima possibile per facilitare le indagini. Un ritardo eccessivo potrebbe rendere più difficile l'accertamento dei fatti o portare alla prescrizione del reato.
Una volta presentata, la denuncia non può essere ritirata. L'azione penale, per i reati perseguibili d'ufficio, prosegue anche contro la volontà del denunciante.
Può essere presentata in forma orale o scritta presso la Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, ecc.) o direttamente al Pubblico Ministero. Se orale, ne viene redatto un verbale.
Querela:
Può presentarla solo la persona offesa dal reato (la vittima) o il suo legale rappresentante (ad esempio, i genitori per un minore).
Interessa i reati perseguibili a querela di parte. Si tratta di quei reati che la legge considera meno gravi o che ledono interessi prevalentemente privati, rimettendo alla volontà della vittima l'opportunità di avviare un procedimento penale (ad esempio, percosse, lesioni lievi, diffamazione, furto semplice).
Deve essere presentata entro un termine perentorio, generalmente di tre mesi dal giorno in cui la persona offesa ha avuto notizia del fatto costituente reato. Per alcuni reati (come lo stalking o la violenza sessuale) i termini sono più lunghi (sei mesi o un anno). Il mancato rispetto di questo termine comporta la decadenza dal diritto di querela e l'impossibilità di avviare un procedimento penale per quel fatto.
La querela può essere rimessa (ritirata) dalla persona offesa. Se il querelato accetta la remissione, il reato si estingue e il procedimento penale si chiude. Ci sono alcune eccezioni, come per i reati di violenza sessuale, dove la querela è irrevocabile.
Deve essere presentata con una dichiarazione formale in cui si manifesta la volontà che si proceda penalmente nei confronti dell'autore del reato. Può essere presentata personalmente o tramite un avvocato munito di procura speciale, oralmente o per iscritto presso la Polizia Giudiziaria o il Pubblico Ministero.